VIAREGGIO. Il momento di provare a saltare il fosso è arrivato. Una volta tanto con l’acqua alla gola ci giocherà chi arriverà ai “Pini” da ospite, come il Benevento. Il Viareggio il suo obiettivo ancora non l’ha raggiunto, ma di questo passo ce la farà ed anche rapidamente. Ma la prospettiva, in caso di vittoria, di avvicinarsi ancora di più alle posizioni che contano, è decisamente allettante.

L’occasione è da sfruttare per le zebre: i sanniti stanno passando un periodo che definire difficile è poco, con risultati deludenti, un mercato che non decolla, infortuni in serie e morale sotto terra. Aver pareggiato due volte in extremis – a Frosinone e a Pagani – ha invece rinfrancato un Viareggio che, se fuori casa gioca bene solo a tratti, di fronte al proprio pubblico dà il meglio di sé, nonostante ai “Pini” gli spettatori siano sempre pochi. Incomprensibile, ma vero.

Cuoghi ha praticamente l’imbarazzo della scelta: in difesa potrebbe cambiare qualcosa, inserendo Lamorte al posto di Trocar. Qualche centimetro in meno, ma un po’ di qualità in più in fase di impostazione. E poi, là davanti, il solito grande dubbio: De Vena o Magnaghi? Giovinco, infatti, non si tocca. Poi, dipende dalle intenzioni del tecnico. Velocità o centimetri? Nelle ultime uscite Cuoghi ha preferito la rapidità alla potenza e probabilmente sarà così anche domani.

Ma cosa fare davvero per battere il Benevento? Il punto è il solito: se il Viareggio gioca con intensità, tenendo costantemente alti i giri del proprio motore, allora il pubblico avrebbe di che divertirsi ed i giallorossi di che preoccuparsi. Sarà difficile, quasi impossibile giocare a ritmi indiavolati per 90 minuti. Le precedenti gare casalinghe, però, hanno dimostrato che possono bastarne anche 60-70 per vincere di nuovo. E sognare ancora.

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ultimo aggiornamento: 12-01-2013


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